Nei colori dell’autunno in alta Val di Non

Lasciando Merano e imboccando la strada che porta a Passo Palade si scopre un paesaggio sorprendente e decisamente magico in autunno. L’alta Val di Non regala esperienze, passeggiate e panorami suggestivi con il plus di essere lontano dalle rotte più battute, per una montagna a ritmi slow. Un piccolo scrigno di tesori da esplorare a piedi, a cavallo di una mountain bike o un e-bike o anche semplicemente in auto.

Dentro la montagna

Nei colori dell autunno in alta Val di NonPartiamo dal Passo che collega i paesi di Lana in Alto Adige e Fondo in Trentino. Al Passo Palade, sul confine tra Alto Adige e Trentino, tra il 1935 e il 1939, pochi prima della Seconda Guerra Mondiale, fu costruito uno dei bunker più estesi dell’Alto Adige. Una rete di tunnel che si diramano nel cuore della montagna, un vero gioiello ingegneristico dell’epoca. Appena varcato l’ingresso del primo tratto di tunnel la sensazione è unica: aria fredda, silenzio, il rumore dei passi che rimbomba. Nel secondo tratto si è avvolti da musiche d’epoca che rievocano i successi ascoltati dagli uomini che lavoravano. Poi l’umidità e il buio sono spezzati solo dalla debole illuminazione delle nostre torce e procedendo in silenzio si raggiungono le prime postazioni per le mitragliatrici. Oggi il Bunker di Passo Palade ospita diverse esposizioni. Appena entrati si viene accolti dalla mostra fotografica che racconta la realizzazione della strada del Passo, poco più avanti si trova invece una ricchissima mostra di minerali, la più grande dell’Alto Adige. In 40 vetrine racchiuse tra due caverne rocciose fanno bella mostra di sé ben 2.500 campioni di tutto il mondo. QUI trovate prezzi e orari.

Un lago, tre nomi

Nei colori dell autunno in alta Val di NonUn unico luogo 3 nomi diversi: Lago di Tret, Lago di Santa Maria o Felix Weiher. Si trova nei pressi del paese di Tret, al confine tra la provincia di Trento e quella di Bolzano.

Sembra di essere un mondo incantato: il piccolo specchio d’acqua è circondato da bosco che in autunno si tinge di infinite sfumature.

Ci si arriva con una bella passeggiata su una strada bianca, adatta anche ai passeggini, attraversando prima un largo bosco di larici e prati. Il lago con la piccola isoletta al centro e i due pontili in legno è un luogo di meditazione. In autunno non c’è la folla dell’estate. Si è soli con il cielo e i colori della natura che si riflettono sullo specchio d’acqua. Ad abbracciare il lago c’è un comodo sentiero per passeggiare sulle sue rive osservandolo da diverse le prospettive. Il laghetto balneabile che su trova a 1604 m si è preservato come biotopo naturale ed è conosciuto per l’eccellente qualitá delle acque.

Poco lontano incontriamo l’accogliente malga Felix, con un grande camino centrale, aperta d’estate e d’inverno. Anche a metà ottobre è stato bello sedersi a sorseggiare un caffè davanti al grande camino acceso.

La cascata di Tret

Nei colori dell’autunno in alta Val di NonSeguendo la scritta Wasserfalweg si arriva ad un luogo stupefacente: la cascata di Tret. Siamo tra i paesi di Tret e San Felice, proprio al confine tra Alto Adige e Trentino. In autunno è pura magia circondati dal foliage e dalle pareti bianche che scendono verticali sotto i nostri occhi. Osservandola dal Belvedere Superiore si ha un’idea maestosa del salto della cascata. Seguendo il sentiero e il tracciato in legno si scende al Belvedere Inferiore, alla base della cascata, per uno sguardo dal basso sulla grandiosità del salto.

Tra malghe e tappe golose

Nei colori dell autunno in alta Val di NonUn indirizzo da segnare in agenda è quello del Maso Roatnocker. Per raggiungerlo si percorre una stradina che si snoda nel bosco circondati da una tavolozza di colori in autunno. Qui c’è un piccolo spaccio dove è possibile acquistare i prodotti biologici del maso come pane, cereali, dolci, uova, patate, latte e formaggi. È un’esperienza visitare questo piccolo regno antico. Nella stalla ci sono le mucche Brune Alpine tirolesi, ormai rare, e le pecore da latte di razza Lacaune. Il latte crudo viene lavorato ogni giorno per ottenere formaggi a pasta molle e dura e il burro. Nell’antico mulino in pietra vengono macinati e cereali e ogni venerdì si può assistere al rito della panificazione che termina con la cottura del pane nell’antico forno. Con le visite guidate, su prenotazione, si possono visitare il forno, il caseificio e le stalle del Roatnocker-Hof, e vedere il vecchio mulino in azione, ricostruito dal nonno dopo la prima guerra mondiale.

Poco lontano, a Senale, accanto alla bellissima chiesa c’è un’altra tappa golosa per gli amanti dello speck: Widumhof di Eugen Kofler con carne a km 0, proveniente dal proprio maso. Qui si possono anche acquistare erbe, tisane, marmellate, formaggi, miele, succhi di mela e di sambuco, oltre a burro fresco di malga.

Due dritte per portare con sé dalla montagna non solo un bagaglio interiore di bellezza e paesaggi, ma anche tante squisitezze da mangiare.

Dormire nel luogo dei pellegrini

Nei colori dell’autunno in alta Val di NonProprio a Senale-San Felice, accanto alla chiesa, c’è un altro luogo sorprendente. Oggetto di una recente ristrutturazione che ha lavorato sul togliere, anziché sull’aggiungere: l’hotel Zum Hirschen ha ritrovato un volto nuovo e al contempo fortemente intrecciato al suo passato.

Nel Medioevo era un ospizio per pellegrini, commercianti e viandanti che da nord scendevano verso sud e il lago di Garda. Successivamente è diventato una locanda e negli anni Cinquanta si è trasformato in una tipica gasthof tirolese.

Nel 2018 l’intero edificio è stato completamente ristrutturato andando ad esaltare la struttura originaria e la sua identità storica oltre che il suo legame con il vicino santuario e con il paesaggio. Il risultato sono spazi contemporanei, essenziali ma al contempo caldi, accoglienti, tanto che nel 2019 l’hotel ha ricevuto il premio di “albergo storico dell’anno in alto Adige”. Le camere sono suddivise su tre piani, ognuno dei quali si lega ad una precisa filosofia dell’accoglienza, dalle camere del pellegrino che evocano la sua storia medioevale fino alle camere Luc, del terzo piano, dal design purista e dalle ampie vetrate che si aprono sul paesaggio e il monte Luco di fronte. Ampie e spaziose, sono perfette anche per le famiglie. E poi c’è il ristorante, aperto anche agli esterni e non solo agli ospiti dell’hotel, dove la cucina si ispira ai principi di Slow Food, con una accurata e selezionata scelta di ingredienti che provengono dal territorio e reinterpretati in un sapiente mix tra tradizione, contemporaneità, gusto e leggerezza. Belli da vedere e squisiti da mangiare.

L’hotel mette a disposizione e-bike anche con cargo, il carrellino per il trasporto dei bambini e passeggino da trekking.

Nell’Arca di Noè

Nei colori dell’autunno in alta Val di NonDa Passo Palade scendendo verso Lana si incontra una sorta di Arca di Noè il piccolo maso Rainguthof è un vero paradiso per i bambini. Qui si incontrano tanti animali di diverse specie, dai più comuni ai più rari. Accanto ad un parco giochi naturale si possono accarezzare e coccolare mucche, cavalli, caprette, e poi maiali e asini ma anche pavoni, fagiani, oche, anatre e sui pascoli del maso si trovano perfino dei cervi.

 

 

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